In 130 a Gurk per pregare con don Emilio
BUJA – Prima delle celebrazioni in Parrocchia, la famiglia Savonitti di Urbignacco, dove è cresciuto don Emilio De Roja, che quest’anno ricorda 50 anni di messa, ha proposto a parenti ed amici un viaggio di nozze d’oro, un pellegrinaggio di ringraziamento in Carinzia dove è nato Emilio nel 1919, con tappa di preghiera a Gurk, dove il Papa incontrò, alcuni anni fa, Tedeschi, Sloveni e Friulani.
Eravamo in 130, fra parenti ed amici di tutta Buia a pregare in friulano col messale che don Emilio, sulle corriere, aveva a tutti donato. Lui era commosso, come noi tutti, nel ricordare tante vicende, specialmente della sua prima gioventù, coi tanti amici del paese che ha trovati, a sorpresa, nella comitiva.
Don Emilio ci ha fatto ricordare i suoi tribolati genitori, i suoi tre fratelli morti in guerra, i compagni della scuola elementare, i maestri, i parroci ed i cappellani di Madonna di Buja, i suoi colleghi del seminario; lo zio Emilio cieco; le zie Adele e Caterina, le guardiane della fede in famiglia e nel paese; ed il gruppo dei numerosi fanciulli nel cortile di Cinai (otto, nove bambini sotto i dieci anni) di cui anche lui faceva parte.
Così da un bambino abbandonato, giunto dall’Austria a 8 anni, nella casa degli zii e cugini, la Provvidenza ci ha donato don Emilio a 22 anni (1941). Lui si è messo subito al servizio di chi aveva bisogno, prima in tempo di guerra e poi, in tempo di pace e ricostruzione, fino a giungere a quelle opere conosciute coi nomi di: “Scuola d’Arte e Mestieri San Domenico”, oggi “Casa dell’Immacolata” aperta giorno e notte ad accogliere, proteggere e possibilmente avviare ad un mestiere, ad un posto di lavoro, i giovani in maggiori difficoltà e più dimenticati, della Regione e dall’estero.
La Vita Cattolica
5 agosto 1991