LA MOSTRA SU DON EMILIO AL MEETING DI RIMINI E A BUJA
Importanti novità per la mostra dedicata alla vita e alle opere di don Emilio de Roja che, come noto, ha avuto luogo dal 26 febbraio al 24 aprile scorsi presso la Galleria Modotti di Udine dove è stata visitata dal oltre 1200 persone, fra cui molti studenti degli istituti superiori udinesi.
Ci hanno colpito molti dei commenti lasciati sul libro delle presenze: alcuni ricordi personali di persone che lo hanno conosciuto, ma anche molti altri commenti di persone che non sapevano nulla di don Emilio e che sono rimasti affascinati dalla sua passione per l’uomo nelle più diverse situazioni: in guerra, nelle baracche di San Domenico, e alla Casa dell’Immacolata, luogo dove accolse ogni genere di umanità.
L’interesse suscitato da questa mostra si è esteso oltre i confini di Udine: infatti dopo una prima richiesta da parte del Circolo Laurenziano, di riproporre la mostra a Buja, (paese dove don Emilio è cresciuto) si è aggiunta la importante proposta di allestire la mostra stessa in occasione del Meeting di Rimini.
La proposta del Circolo Laurenziano a Buja ha trovato il sostegno della Parrocchia e della Associazione ARCU, e la mostra sarà quindi allestita nel Centro “don Bosco” di Urbignacco nel periodo dei festeggiamenti dell’Assunta, precisamente da venerdì 12 a domenica 21 agosto.
Inoltre, dal 20 al 25 agosto la mostra troverà spazio negli ampi saloni della Fiera di Rimini, dove si svolgerà l’edizione 2022 del Meeting di Rimini, la manifestazione che fino al 2019 ha visto ogni estate oltre 700 mila presenze. I due anni della pandemia hanno comportato necessariamente una riduzione delle presenze, ma quest’anno il Meeting ritorna alla normalità con un ricco calendario di incontri, conferenze, mostre, spettacoli che vedrà tantissimi giovani provenienti da ogni parte del mondo.
La figura di don Emilio assume quindi una rilevanza molto più estesa di quella raggiunta dalla edizione udinese dello scorso mese di febbraio.
Cosa ha sollevato l’interesse della organizzazione del Meeting per la figura di don Emilio? Riportiamo il testo della presentazione che in questi giorni è stata pubblicata sul sito ufficiale della manifestazione riminese:
Era un uomo felice, parlava sempre ed in ogni occasione con felicità, come se il mondo intero gli regalasse felicità e non brandelli umani, come se le miserie fossero occasione per essere felice”.
Così un suo amico descriveva don Emilio de Roja, sacerdote friulano morto nel ’92 che ha segnato in modo significativo la storia recente della sua terra. Si parla, sorprendentemente, di un uomo che avrebbe avuto tutti i motivi per non essere felice. Per essere arrabbiato e sconfortato per le difficoltà e i limiti umani incontrati nella sua stessa famiglia di origine, e poi durante la guerra e infine in un quartiere ‘difficile’ tra ragazzi ‘difficili’. Ma don Emilia aveva un motivo grande per essere felice: il riconoscimento certo dell’amore di Cristo e la fiducia in una Provvidenza che non lo ha mai abbandonato in quello che sentiva essere il suo compito: costruire sempre! Dove il costruire è facilmente visibile nelle opere generate, ma ancor più nella capacità di vedere nelle persone che incontrava il bene che avevano dentro, magari contradditorio al male di cui erano capaci.
Così raccontava: “Una mamma mi consegnava il suo figliolo e sembrava lei l’accusatore dello stesso. Signora, ma pensa che è il suo figliolo? E che cosa potrei fare io se lei parla così di lui? Ammutolì e sottovoce cominciò: è vero ma a sentirsi lamentare i maestri, le guardie, il sindaco, il parroco, pensavo di dover parlare anch’io così, ma se lei mi dice che mi darà una mano devo sperare di salvare il mio figliolo”.
Si propone con la mostra l’incontro con quest’uomo, la sua passione per Dio e per l’uomo, attraverso la sua storia i suoi scritti, i suoi amici e chi (compresi i curatori) hanno avuto la grazia di conoscerlo.
La figura di don Emilio sembra emergere tra le tante proposte e stimoli culturali, per la sua straordinaria attualità e l’attinenza con il tema che fa da sfondo al Meeting 2022 “Una passione per l’uomo” e che vede il riproporsi di tante testimonianze di chi, come don Emilio, ha saputo appassionarsi a tutti gli uomini e donne con i loro grandi pregi e con i loro grandi limiti.
Questa “avventura” riminese è stata resa possibile dai tre enti organizzatori della mostra udinese, ovvero il Comune di Udine, il Centro Culturale Il Villaggio e l’Associazione Partigiani Osoppo. Ad essi si sono associati ed hanno dato il loro sostegno e contributo anche la Fondazione Casa dell’Immacolata e la Cooperativa sociale Nascente, costituita nel 1987 dallo stesso don Emilio per creare opportunità di lavoro ai suoi “ragazzi”. Hanno dato il loro contributo anche la Fondazione Friuli e una nota farmacia udinese, il cui titolare, il dottor Michele Favero è capofila del Banco Farmaceutico, organizzazione di solidarietà che tanto ha fatto per le realtà più bisognose come Casa dell’Immacolata.